Settembre /// otto di trenta

Volevo scrivere di quella volta che mi hanno mandata a prendere la pizza in una delle dieci pizzerie in piazza. Ho messo i soldi in tasca dopo aver accuratamente scritto prosciutto e salsiccia sull’avambraccio e sono partita. I camerieri non mi hanno riconosciuta, erano tutti lì lì per farmi accomodare ad un tavolino già apparecchiato con tanto di candela, all’aperto. Per fortuna sono riuscita a fargli capire che la pizza era per un mio amico che lavora al bar sul lungomare e che no, non sono qui in vacanza e quindi non necessito del prezzo da turista. Quando poi il pizzaiolo stesso mi ha chiesto come la volessi, per un attimo ho avuto un lapsus, gli ho mostrato quel prosciutto e salsiccia scritto a biro blu, lui ha preso un appunto sul suo blocco note altissimo e ha detto “brava, non si spreca la carta” annuendo e andandosene in cucina.

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