Sì, sì. Torno anche qui. Un attimo, che finisco di fare quelle trentaquattro cose che mi distraggono dalla prima cosa importante da fare.

Bis di ieri, ma con meno poesia



Note a piè di poltrona (2)





Note a piè di poltrona



E ieri, dopo una discussione di quelle che portano a rifugiarsi ciascuno nel proprio angolo di casa, sono arrivata a una specie di conclusione, la fine di un ciclo lunghissimo fatto di accomodazioni e compromessi: probabilmente le mie esigenze sono cambiate, ma non sento più questa grande urgenza di prendermela con nessun tipo di difetto, nemmeno i più fastidiosi, compresi i miei.
Previsioni (1)

Mia sorella ha un bellissimo aspetto, anche tra vent’anni (anche se lei non lo sai, o fa finta di non saperlo).
Cronache dallo studio

Ma si può, piangere così, alle otto del mattino, stuccando le pareti?

Clic qui, per piangere mentre si stucca: Zoo e lettere non d’amore – Lettura integrale Paolo Nori
Anch’io, andiamo




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Intercambiabili
E c’è una parola in russo che significa due cose totalmente diverse, seppur pronunciata allo stesso modo.
“Мешать” / “Помешать” [“Meshàt’” / “Pòmeshàt’”], tradotto come mescolare o disturbare, a seconda dei casi.
Per assurdo, però, l’una vale l’altra: il che vuol dire che sono tranquillamente intercambiabili in diversi contesti. Si potrà quindi mescolare un qualcosa che in realtà è disturbato o disturbare qualcosa da mescolare.
Mescolare d’altronde è un po’ come disturbare lo stato delle cose. Che si mescoli, o si disturbi quindi, tanto vale dirlo allo stesso modo.