C’è mia madre, che dorme nella stanza accanto, la stanza che le ho preparato spostando scatoloni accatastati. Ieri, al rientro dalla stazione, quando l’ho vista emergere dalla folla con la borsa della palestra nera presa in prestito da mia sorella e il suo cappotto così simile al mio, il suo muoversi così simile al mio, il suo cercare con lo sguardo così simile al mio – anche se tutto di un colore totalmente opposto – ho pensato a quanto fosse fragile e potente allo stesso tempo quella cosa del diventare genitori, mentre si continua ad esercitare il ruolo di Persona nel mondo. Un attimo e ti ritrovi specchio, pronto a riflettere al posto del quadro nella cornice.
Colore opposto
Pubblicato da Simona Settembre
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