Due cose

Dal 15 di gennaio torno a scrivere qui giornalmente (ma ogni tre giorni) fino a fine mese (forse oltre) e da febbraio inizierò a postare pezzetto per pezzetto un romanzo di Aleksandr Skorobogatov che sto traducendo dal russo [per quanto riguarda i diritti, lo stesso romanzo si trova in lingua originale sul sito personale di Skorobogatov, quindi non vedo perché non rendere pubblica la cosa].

Poi volevo annotare da qualche parte che a volte faccio delle cose senza senso, come offrire dei caffè a degli sconosciuti che conosco o camminare solo dal lato della strada dove ci sono più persone. Mi piace proprio, rallentare non per colpa mia.

E affini

Articoli da regalo e affini.
Affitti e affini.
Telecomandi e affini.
Piccoli incroci e affini.
Infissi e affini.
Sale fumatori e affini.
Affari esteri e affini.
Salite ripide e affini.
Cappotti impermeabili e affini.
Vini e affini.
Punti di attracco e affini.
Palazzetto dello sport, piscina e affini.

 

Tutte cose che ho sentito negli ultimi due anni, segnate a matita o a penna, come capitava, sulla stessa pagina di agenda.
L’italiano è proprio un pascolo a porte chiuse.