Non la volevo quella porta, non volevo nemmeno l’idea che ci fosse una porta in più, in questa casa fatta di un piano e mezzo, più un sotterraneo. A che servirà chiudere delle scale che vanno al piano di sopra? Semmai, il contrario. Invece hanno tutti insistito, ma sì, mettetela la porta sulle scale, mal che vada la tenete aperta poi, no? No. Piuttosto un maglione in più, ma niente porta.
Eppure ora c’è, costruita come se fosse un accrocco messo lì per caso. E pure a soffietto, un accrocco a soffietto, con tanto di spifferi dei pannelli accostati per ricrearne gli stipiti. E pensare che ho perfino contribuito nella sua costruzione; mi si stringe lo stomaco e un po’ pure gli occhi, nel pensarla chiusa, quella porta. Ma si può, pensare più ad una porta che alla propria voglia di andare, andare, andare?
