Venti tondi anni fa una giovanissima donna di trentatré anni faceva i conti in tasca a un giovanissimo uomo di trentaquattro anni con una panda bianca parcheggiata di fronte al cancello della sua nuova casa, la casa di lui.
Alla giovanissima donna piaceva l’Italia, la pasta con il formaggio e il fatto che il giovanissimo uomo non chiudesse mai la panda a chiave. Lo guardava incuriosita e affascinata dalla sua incurante sicurezza e se lui incrociava il suo sguardo lei faceva finta di nulla e sorrideva.
Al giovanissimo uomo piaceva la giovanissima donna e basta, per questo quando saliva con lei in casa si scordava di chiudere la panda, ma pur di non sembrare distratto faceva finta di nulla e sorrideva.
Venti tondi anni fa, verso quest’ora, in una stanza bianca della casa tutta bianca del giovanissimo uomo, la giovanissima donna rimboccava le coperte ad una bambina alta poco più di un metro dicendole che il bagno è in fondo a destra e non in fondo a sinistra, come ieri, e che se voleva poteva chiamarla di notte, anche ad alta voce.
Due mesi prima la giovanissima donna, al telefono in collegamento Austria-Italia, aveva chiesto otto volte al giovanissimo uomo «ma se la porto, poi ce la facciamo, ce la fai?» e lui aveva risposto «sì», così lei l’aveva portata e ora le stava rimboccando le coperte.

Il giorno dopo mamma mi svegliò e mi portò davanti la porta di un edificio giallo
Non ho mai capito perchè non sono entrata anch’io con lei, ma mezz’ora dopo nella classe prima A elementare di un paesino di mille abitanti del medio Friuli veniva aggiunto un banco e una sedia in più, senza permessi burocratici o firme.