Dodicesimo (e penultimo) giorno di dopolavoro

Sto pianificando le mie vacanze che inizieranno il primo giorno dell’anno. Dico, non le ho scelte io, non ho deciso il periodo in cui andare in ferie e per non farmi il fegato amaro sul perchè io non possa scegliere quando riposare la mia testa, almeno per una volta all’anno, ho deciso che le sfrutterò al massimo queste ferie forzate, viaggiando.
Adesso, io non sono una persona da viaggio organizzato, da villaggio, da volo intercontinentale pur-di-andare-al-caldo. Per me le stagioni possono anche restare come sono, caldo caldissimo in estate, freddo freddissimo in inverno. Non mi piacciono i pacchetti all inclusive, le promesse dei comfort, i voli inclusi e quelli non inclusi, non vado pazza per l’odore che hanno le saponette negli hotel. Non mi piace viaggiare in gruppo, o almeno l’ho fatto e non mi ricordo che quella sera che abbiamo mangiato la wiener schnitzel (con patate) da asporto  sul balcone di un minuscolo appartamento. Quindi viaggio da sola.

Me ne andrei volentieri all’estero, ma tutto l’estero che mi viene in mente il primo di gennaio sarà sommerso o di neve o di turisti.

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