Sul lungotevere, subito dopo cena, ho conosciuto e mi ha conosciuta Nicolino Pompa. Poi a casa gli ho mandato un messaggio, che sembra gli piacciano. Prima mi ha rilasciato senza apparente motivo uno scapellotto sulla nuca, un male che mi veniva da insultare in russo, ma solo per un attimo e poi basta. Poi, dopo avermi scritto una sua poesia su un quaderno che avevo in borsa, mi ha chiesto di dargli una moneta e un bacio, ho esitato un po’ ma poi giuro, la sua barba mica puzzava di fumo e la sua pelle sulla guancia era coperta proprio da quella barba che non puzzava di fumo, quindi poche storie e meno corsivo, che la cultura ammazza la poesia.