Ma io ho programmato un intero trasloco lavorativo a Roma, non è che ora mi si può far saltare tutto così, come se non avessi mai comprato una valigia nuova, le lenzuola, lavato il cappotto, le coperte, impacchettato i maglioni, le felpe e le sciarpe, rimesso in ordine la mia stanza, la scrivania, i portapenne, trovato tutti i caricatori di computer, macchina fotografica, tablet, spazzolino elettrico, come se non fossero mai esistite tutte le ore passate davanti allo schermo a scorrere annunci di stanze sulla Tiburtina, a Centocelle, a Spinaceto e monolocali chiamati tali solo per la presenza di un fornello elettrico e l’assenza di coinquilini. Cos’è che non si può fare, un trasloco senza che sia per forza lavorativo? Via via, che se qui al nord oggi sembra tarda primavera, non immagino a Roma. Ci saranno i ciliegi in fiore. Qualcuno dovrà pur raccoglierle prima o poi.
Si può fare
Pubblicato da Simona Settembre
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