Oggi sono stata all’INPS per far ordine tra le scartoffie della mia disoccupazione stagionale ed è venuto fuori che nel mio ultimo rapporto di lavoro non tornava qualcosa. Allora, una volta fuori dagli uffici, ho chiamato il mio ex datore di lavoro e gli ho chiesto come mai non avesse incluso nel mio contratto lavorativo i primi trenta giorni. Ho iniziato a metà maggio, gli ho spiegato, ma qui sulla lista movimenti c’è scritto Inizio: quindici giugno. Aspetta, mi ha risposto quasi interrompendomi, però ti ho prolungato il contratto da fine agosto a fine settembre. Allora gli ho fatto notare che io ho effettivamente lavorato fino a fine settembre e non vedevo nulla di straordinario in quel prolungamento del quale mi parlava. Mi sarei sorpresa di meno se avesse giustificato il ritardo dell’avviamento del contratto per questioni stagionali, del tipo «Ti offro un lavoro estivo, non puoi pretendere essere in regola a primavera. Da quando in qua maggio è estate?». Invece no, quest’anno la mia disoccupazione sarà piccina picciò, ma va bene, dai, che vi frego tutti andando a lavorare in nero, a raccogliere radicchio, tra qualche giorno.