C’è questo libro che si chiama Il treno del buon appetito ed è di Nico Naldini, scrittore che non è solo scrittore ma anche giornalista, regista, poeta e attore. Uno se ha fatto nella sua vita un po’ di cose variegate, e diciamo pure tante, si può anche permettere il titolo di attore, a mio parere. Oggi, la cosa che voglio annotare su questo post, il primo di otto, é che a pagina 99 verso la fine, Nico, che racconta di se parlando di altri, parla proprio di questo, delle code, delle conclusioni, dei punti e dice così: «Sennonché la vita ha mille finali e solo la noia di aggiungere altri particolari può decidere della loro interruzione».
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Pubblicato da Simona Settembre
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