Questa mattina sono stata svegliata dai fulmini. Poi non riuscendo a riaddormentarmi ho aspettato fino a mezzogiorno sotto il lenzuolo e mentre stavo lì mi sembrava così strano essere stata svegliata da una luce piuttosto che da un suono. Non si sentiva nemmeno il rombo di un tuono. L’aria era carica di elettricità a quanto pare. Ha continuato a saettare e poi a piovere, tanto che nel cestino della carrucola che è collegata alla terrazza di Amedeo (ovvero al condominio di fronte) c’erano almeno cinque centimetri di acqua. Questa sera poi, Amedeo è passato in libreria con qualche stoffa nuova, da un po’ di tempo si è messo a cucire cose. Attualmente il suo repertorio comprende borse, sacchetti in tela, marsupi, cuscini, sacchi a pelo, coperte e trapunte, imbottiture per scatole in legno massiccio, animali in peluche e prossimamente vestiti. Quando è entrato mi ha fatto vedere tutte le stoffe che aveva con se, tirandole fuori dalla tasca che non so come potevano starci, e c’era questo pezzetto tutto ruvido di tessuto blu. Sarebbe perfetto per un portafogli con un bottone a conchiglia o legnetto, gli ho detto. Dai, lo faccio, poi te lo passo via carrucola prima di domattina, ha risposto.
Ora non vedo l’ora di tornare a casa a svuotare il cestino, che alla luce del giorno non mi andava di rovesciare un litro d’acqua sui passanti, giù.