Quotidiario #2

Oggi mi sono ritrovata finalmente quasi libera da ogni impegno notturno (e non) di renderizzazione, così sono riuscita a fare tutte quelle cose che di solito non si fanno volentieri nel tempo libero. Ovvero ho fatto la lavatrice, tolto la polvere, raccolto le bottiglie di plastica accumulate sotto la scrivania e alla fine rimesso a posto pure quella. Poi ho ripulito il desktop dai collegamenti e file creati nell’ultima settimana, tutte icone con nomi come TotoCutugno_02, CutugnoOkay_0, TotoSenzaAudioBis e ancora CutugnoQuasiOkay_SenzaTransizProva (sì, ho lavorato su un videoclip di una cover di Cutugno) e poi altri titoli che si facevano più lunghi spostandosi alla parte destra del desktop. La sera poi, cioè poco fa, sono andata a prendere il regalo di compleanno per la mia collega della libreria. Cosa si regala ad una donna che compie quarantatré anni e non ne dimostra nemmeno trenta? Che si può prendere ad una persona che ha gusti totalmente diversi dai propri, ma con la quale ci si trova bene, ma proprio bene, a lavorare?
Ho vagato per il centro per un’ora senza trovare nulla che attirasse la mia attenzione, sembrava non esistesse proprio nemmeno l’idea di un regalo di compleanno, per la mia giovanile collega quarantatreenne. Cosa mi piacerebbe ricevere, fosse il mio di compleanno, mi sono chiesta. Non lo sapevo nemmeno io, faceva caldo, sono entrata in gelateria e niente, ne sono uscita con una vaschetta sotto il braccio, di quelle da un chilo, senza gelato ma con un buono da un chilo di gelato, dentro.
Fossi io la mia collega, facessero a me un regalo del genere, sarebbero i migliori 43 anni che abbia mai festeggiato.