SettembRe /// tRe di tRenta

Mai avuto problemi con le R
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Quando ero alle elementari la maestra Chiara una volta al mese ci portava fuori in esplorazione del bosco, del fiume Tagliamento, giocavamo a fare gli scienziati con vasetti di acqua, acrilico e olio a strati, facevamo crescere i germogli di soia sui davanzali dell’aula. Di solito accadeva di venerdì ed io adoravo questa meravigliosa maestra tutta riccia e piena di idee, tanto che tornavo a casa e continuavo a coltivare semi di basilico o pomodoro nel corridoio, oppure finivo lo zucchero dalla dispensa in cucina per ricreare i cristalli tramite evaporazione. Mia madre non si è mai arrabbiata o stufata di fornirmi materia prima per tutti i miei esperimenti. Ha solo fatto attenzione che non intasassi lo scarico della vasca da bagno con la pastella di amido di mais, quella volta che tentai di ricreare il fluido non newtoniano (clic qui se vuoi farlo anche tu, di nascosto).
Tutto ciò per dire che il tempo che Chiara aveva a disposizione per noi durante quei rari venerdì era davvero ristretto. O meglio, eravamo noi che purtroppo avevamo poco tempo da passare con lei a fare educazione ambientale. E comunque quando si tornava in classe la maestra di matematica zittiva l’emozione generale dichiarando guerra alla scompostezza, alle maniche arrotolate fino ai gomiti ed alla così detta distrazione. Di cosa e da cosa poi, non si è mai capito. Eravamo solamente felici.
Seduti, ora vi tocca la matematica, diceva iniziando a scorrere le sue dita laccate di rosso sul registro.
E dico io, seconda elementare. Terrorismo puro.

Ora, a distanza di anni, ricordo ancora benissimo la sensazione di disgusto per le tabelline, le divisioni, gli insiemi. Tutte cose con le quali devo allegramente fare i conti ogni giorno a lavoro e non. Ho sempre odiato la matematica, ma ora ci convivo come la miglior moglie fa, abituata al suo peggior e unico marito.

L’italiano invece non lo odio, e nemmeno scienze. Anche se a volte mi capita di omettere qualche H lasciando singole vocali tra un pronome ed un verbo, o di sbagliare le percentuali di soda e limone per sbiancare le pentole in cucina dopo aver bruciato il risotto ai funghi.

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