Non è che funziona tutti i giorni svegliarsi bene. Io ci provo, poi se succede che apro gli occhi qualche minuto prima che suoni la sveglia e, in cortile, sento urlare porcamadonna e budelloditumadre, alternati a vocali OOOUU, EIII, non va mica bene.
Quando accade ciò mi alzo proprio di cattivo umore. Non che mi abbia mai dato alcun fastidio un coinquilino chiassoso. Anzi, di solito sono io quella che inizia a fare domande, come fosse un mondo nuovo quello delle croste sugli occhi mattutine. Anche i piatti sporchi nel lavandino sono spesso stati un punto di partenza per una conversazione pre-colazione. Non mi sono mai adirata contro nessuno che abbia vissuto con me nell’iniziare un dialogo già dalle prime ore del mattino. Ho sentito sbattere ripetutamente qualcosa contro la parete che confina con l’altra stanza, qualche alba fa. Mi sono chiesta perchè e rigirata un paio di volte nel letto, ma la cosa è finita lì.
Insomma, mi puoi anche fare domande, proposte, esporre frammenti dell’esame di economia aziendale – prima della colazione intendo, in quel momento delicato che è.
Ma al risveglio sentire cose tutte attaccate come vocali e parole senza spazi in mezzo mi fanno l’effetto di una carezza contropelo sulla ricrescita della ceretta.