sConfronti #1

Dieci giorni su quest’enorme Isola, alla quale non sento ancora di dare del Tu.

C’è un rapporto di cortesia tra me e ciò che mi circonda. Sentirmi rispondere benvenuto ad ogni thank you mi fa sorridere. Presto smetterò di tradurre letteralmente.

Ci sto provando a socializzare in inglese con il vicinato, ce la sto davvero mettendo tutta, ma al massimo passo per timida. La ragazza italiana che porta a spasso cani e bambini al guinzaglio e in bicicletta, contemporaneamente.

Sarà il freddo salato, la neve alta tre metri accatastata ai bordi delle strade, i trecento grammi di pasta condita con salsa di soia. I ristoranti americani sono delle specie di fast food italiani con una tappezzeria più cartacea e le tovagliette colorate. È una nazione così giovane. Paragonabile alla mattina post-nottata-alcolica.

Sta in piedi grazie a quelli come noi che -generalizzo- la guardano da lontano con occhi sognanti. Vi vorrei tutti qui, voi che sospirate, a provare il bacon surgelato per colazione e la pizza al parmigiano il venerdì sera. Porterei per mano qualsiasi europeo per le corsie di questi supermercati, a cercare insieme a me del pane fresco o della pasta, non di soia. E meno male che non esiste l’espresso, qui. I caffè sono in taglia unica, grande tipo tisana, e favoriscono le relationship, la base dell’enorme palafitta che è l’America. Con il nostro macchiato italiano qui si fermerebbero al How are you? .

Ieri sono finalmente stata in West Hampton. Mi sono soffermata davanti ad una libreria, dopo aver comprato del pollo e pretzel per cena. Un Roth impolverato mi fissava dalla vetrina. Non oggi, mi sono detta, ricordandomi della macchina in seconda fila. Poi sono entrata e l’ho comprato. Al mio ritorno ho trovato il veicolo spostato di un paio di metri avanti, ho fatto il giro del mezzo: niente graffi ne ammaccature da nessun lato.

Oggi invece siamo stati ad accarezzare le razze all’Acquario. C’è proprio una zona, nell’Acquario comunale, adibita a questa attività che diverte da entrambe le parti. Mangiano sardine, gamberetti. Poi si fanno fare i grattini sul muso. E i bambini restano a fissare gli adulti che ridacchiano mentre scorrono i palmi delle mani sul dorso di quei strani pesci. A proposito, mi è stato detto che Long Island assomiglia ad un pesce geograficamente. Ho aspettato tutto il pomeriggio per correre in camera, aprire Google Maps e verificare che sì, è così.

Ed è esattamente la terza Isola a forma di pesce che mi fa da casa.

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